Cai Castrovillari Sentieri
RIFUGIO CONTE ORLANDO (1193m) - MONTE PALANUDA (1635m)
Numero sentiero: 636
Gruppo Montuoso: Orsomarso - M. Caramolo - M. Palanuda
Comune: Mormanno (CS) - Orsomarso (CS)
Inizio Percorso: Rifugio Conte Orlando (1193 m) - Lat N 39° 49.071' - Long E 15° 58.998'
Fine percorso: Monte Palanuda (1635 m) - Lat N 39° 48.567' - Long E 16° 00.392'
Difficoltà: E
Tempo di percorrenza (in ore): andata 2.25, ritorno 2
Dislivello: in salita 442 m, in discesa 442 m
Lunghezza: 3.690 m
Rifornimento idrico: Fonte Acqua la Pietra
Come arrivarci: Il Rifugio Conte Orlando si raggiunge uscendo al casello autostradale A3 SA/RC di Campotenese, si imbocca la SS 19 fino al bivio per la S.P. per Orsomarso; da qui dopo circa 10 km si giunge al Rifugio CAI “Biagio Longo”. Prima del rifugio CAI si svolta a sinistra; dove termina l’asfalto si lascia l’auto e passando per la Fonte Acqua la Pietra si raggiunge il Rifugio Conte Orlando.
Info, punti di appoggio: Mormanno: Rifugio CAI “Biagio Longo”, C.da Campolongo, info: CAI - Sezione di Castrovillari - tel. 334/1005054 - www.caicastrovillari.it; Rifugio Conte Orlando (su richiesta) - Associazione Cacciatori di Mormanno - tel. 0981/81421.
NOTA: Il sentiero è stato realizzato nell'anno 2005. Ultima manutenzione, effettuta dalla Sezione CAI di Castrovillari, settembre 2014.
DESCRIZIONE PERCORSO
Partendo dal Rifugio Conte Orlando si percorre la sterrata che porta ad una struttura di nuova costruzione; poco prima di giungervi si piega a sinistra nel vallone proseguendo in salita sulla stradina fino ad una radura in quota.
Lasciata la sterrata ci si incammina a sinistra dentro un vallone stretto che conduce al valico di Acina Spina, si prosegue girando sulla destra confluendo sulla strada forestale che porta al piano di Cambìo.
Arrivati al piano ci si avvia verso il suo centro, da qui si sale verso sinistra nel vallone fino ad uscire sul crinale. Si piega a sinistra, dopo pochi metri si scende, e aggirando una splendida dolina si giunge sulla antica mulattiera che porta al Vallone Fornelli. Seguendola si giunge agevolmente sulla sella. Dopo la salita "Deo Gratias" è necessario piegare a sinistra e, senza perdere quota, si percorre a mezzacosta la dorsale Ovest del Palanuda fino ad uscire fuori dal bosco.
Da qui, in diagonale verso destra si affronta l' ultimo tratto di pietraia prima di raggiungere la cima da dove si possono ammirare tutte le maggiori vette del Parco; 360 gradi di emozioni, il Palanuda non tradisce mai.
Ritorno per la stessa strada.
In inverno eccezionale itinerario con le racchette da neve o per praticare lo sci di fondo escursionistico.
STORIA E AMBIENTE
Storia.
II Rifugio Conte Orlando (1193 m) è un’ antica struttura del 1904, costruita con elargizioni provenienti da più parti, (Vittorio Emanuele III
all’epoca donò 300 lire proprio per favorirne l’ avvio dei lavori) che per merito dell’ avvocato Minervini, Presidente della Associazione Cacciatori di Mormanno, è stato sempre un punto di riferimento per i nobili con l’ hobby della caccia.
Il percorso, in parte, ricalca le vecchie rotte di collegamento del gruppo montuoso tra l’ interno e la costa tirrenica.
Ambiente.
Nell’ampio pianoro di Cambìo vegeta incontrastata l’Achillea il cui fiore, dal colore bianco-ecrù, fu apprezzato dal condottiero Achille per le virtù terapeutiche. La cima del Palanuda è un balcone naturale, offre un panorama mozzafiato costituito dai paesi marinari e dai borghi montani che si affacciano sul Tirreno componendo un variopinto mosaico. I piccoli terreni lavorati, inseriti in verdeggianti vallate, sembrano fazzoletti collegati da stradine che appaiono e scompaiono nei boschi.
La splendida e infinita cornice montuosa, spaziando a 360 gradi, raccoglie a Nord le più importanti cime della catena montuosa del Pollino: Cerviero, Coppola di Paola, Serra del Prete, Serra Crispo, Pollino, Serra Dolcedorme, Manfriana, Caramolo, Pellegrino, Mula e Montea. Ad Ovest spiccano Serra la Limpida, Ciagola, Sirino, Spina, Zaccana, Alpi e Raparo.
All’orizzonte i monti lucani con il Volturino e la foresta di Potenza. Sullo sfondo, a Nord-Ovest, la catena degli Alburni con la cima Gelbison. Infine, a Sud-Est, emerge il monolito di Pietra Campanara, incastonata nella rigogliosa faggeta della Valle dell’ Argentino, punto in cui si raccolgono le acque gelide della Fiumarella di Rossale e di Tavolara per dare vita all’ omonimo fiume le cui acque confluiscono nel Lao.