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                         PIANO NOVACCO (1315m) - MORANO CALABRO (660m)

 

Numero sentiero: 601 E (Sentiero Italia)

Gruppo Montuoso: Pollino - Monte Pollino
Comune: Saracena (CS) - Morano Calabro (CS) 
Inizio Percorso: Piano di Novacco (1315m) - Lat. N 39° 48.682' - Long E 16° 02.659'
Fine percorso: Morano Calabro (CS) Rione Cozzo (660m) - Lat. N 39° 50.805' - Long E 16°08.036'
Difficoltà: E (Escursionistico)
Tempo di percorrenza (in ore): andata 6.10, ritorno 7.05
Dislivello totale: 795 m
Lunghezza: 13990m
Rifornimento idrico: Piano dell'Erba -  Morano Calabro
Come arrivarci: Saracena si raggiunge uscendo al casello autostradale A3 SA/RC di Sibari in direzione Castrovillari; oppure a quello di Morano Calabro in direzione Castrovillari. A Piano Novacco si arriva imboccando la strada montana situata all’ingresso del paese.
Info, punti di appoggio: Saracena: Rifugio Piano Novacco - Rifugio A.F.O.R. di Piano Novacco - Piani di Masistro (area attrezzata) - Centro Turistico Novacco http://www.novacco.eu - info@novacco.eu - Municipio Tel. 0981.349647

NOTA: Il sentiero è stato realizzato nell'anno 2005, manutenuto una prima volta nell'anno 2009, per ultimo nel 2017.

DESCRIZIONE SENTIERO

Dal Piano di Novacco, in direzione di Saracena, si giunge a Piano dell'Erba, ampio pianoro con una statua lignea di Cristo.

Si imbocca la strada asfaltata a sinistra e, dopo una serie di piccoli tornanti prima in salita e poi in discesa, in uscita dal bosco di faggi e piegando a destra, alla fine della strada asfaltata, si arriva a Piano Masistro, riconoscibile per la presenza di una area attrezzata con una casetta di legno gestita dal Comune.

Si attraversa il Piano di Mezzo, caratterizzato da una spettacolare dolina, per arrivare al maestoso Piano Grande.

Si scende nel Piano e si attraversa piegando a destra verso la vallata del Piano Caroso. 

Si sale lungo il vallone di sinistra e si giunge sul colle. Qui bisogna prestare attenzione ad imboccare -tra i faggi- il sentiero che porta sulla dorsale orientale del Caroso. In un susseguirsi di tornanti si scende nei pressi di un ovile. Si prosegue verso destra lungo il filo spinato dei campi recintati, per immettersi sulla strada asfaltata al Piano di Campizzo. 

Girando a sinistra sulla strada asfaltata in direzione Est si incontra, in leggera salita, dopo alcune centinaia di metri, un muro di contenimento in cemento; si lascia la strada e si imbocca, a destra del muro, la vecchia mulattiera dei moranesi ai Colli di San Pietro. 

Si scende nel vallone e proseguendo lungo la stradina dell'acquedotto di Morano Calabro, a mezzacosta lungo il versante orientale del Bosco di Genuardo, si raggiunge il Rione Cozzo della Città dei Mori. 

STORIA, AMBIENTE E CULTURA

Storia.

In questo tratto del Sentiero Italia predominano i luoghi legati alle vicende delle grandi compagnie d’ esbosco (basti ricordare solo la Rüeping) e la millenaria storia di Morano Calabro, primo avamposto calabrese lungo la via Consolare Popilia. Fra le tante tracce di persone importanti che hanno vissuto questi luoghi, domina la famiglia dei Sanseverino, grandi feudatari ma anche mecenati, con interessi verso l’ arte, la storia e la religione. Morano Calabro merita una lunga sosta per scoprire questo borgo "verticale" con viuzze strette, case addossate l’una sull’altra, splendide chiese: la Maddalena, il Chiostro di San Bernardino, con dipinti unici, tra cui il Polittico del Vivarini, San Pietro e il Castello Normanno, da poco restaurato, testimoni di un illustre passato.


Ambiente.
Si attraversano numerosi ambienti: dalla faggeta alla lecceta; dai campi aperti ai valloni a bosco misto. Un vero e proprio excursus nella natura del Parco. Ad alta quota grandi spazi con caratteristiche prateria di sesleria con ampie doline. Il primo tratto è popolato da maestosi faggi testimoni di boschi estesi, il secondo si apre con ampi squarci sulla catena del Pollino dove appaiono alla vista dell’ escursionista il Dolcedorme, il Pollino, la Serra del Prete, ed il Sellaro che chiude l’ orizzonte ad Est. Nella parte finale, dopo una lunga camminata nel fitto bosco di leccio che lascia intravedere aspetti di vita agreste della fertile campagna dell’alta valle del Coscile, improvvisamente appare la mole maestosa del Castello Normanno che preannuncia l’arrivo ad uno dei borghi più belli d’Italia: Morano Calabro.


Cultura.
Si percorre, in parte, su antichi tracciati della ferrovia decauville, a scartamento ridotto, molto usata agli inizi del secolo scorso per trasportare migliaia di piante, in gran parte, di faggio. E’ un tratto di spostamento, nel Parco Nazionale del Pollino, pensato come collegamento tra i due gruppi montuosi Orsomarso e Pollino. Coincide con alcune delle vie più antiche di transumanza per l’alta quota usate dalla comunità moranese e di Saracena. Il suo riutilizzo, anche se per scopi escursionistici, garantirà alle future generazioni la testimonianza d’ antiche vie di comunicazione tra i popoli dei due versanti.

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Profilo altimetrico

Foto

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