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                               INGRESSO NORD PARCO DELLA CESSUTA (972 m) - MONTE SELLARO (1439m) 

                                 "SENTIERO DEI FIORI DI PENTECOSTE"

 

Numero sentiero: 949

Gruppo Montuoso: Pollino - Monte Sparviere

Comune: Cerchiara di Calabria (CS) 

Inizio e fine percorso: Ingresso Nord Parco della Cessuta (972m) - Lat N 39° .......' -  Long E 16° .............'

                                          Monte Sellaro (1439m) - - Lat N 39° .......' -  Long E 16° .............'

Difficoltà:  E (Escursionistico) - EE (escursionistico per esperti) nel tratto che porta in cima al Monte Sellaro.

Tempo di percorrenza (in ore): 2.30 solo andata sino al Santuario. 1 ora Monte Sellaro andata e ritorno.
Dislivello totale: 352m in salita; 289m in discesa; 140 metri sia in salita che in discesa sper il Monte Sellaro.
Lunghezza: 4810 metri + 680 m (solo andata) per la salita al Monte Sellaro.
Rifornimento idrico: Santuario.
Come arrivarci: Il luogo di partenza si raggiunge percorrendo la statale 92 in direzione di Cerchiara di Calabria (circa 13 km). Si supera l’abitato e si prosegue in direzione di San Lorenzo Bellizzi per circa 6 km e fino a giungere al passo del Bifurto. Fare attenzione al cartello che indica la direzione per il Parco della Cessuta in quanto appare all’improvviso sulla sinistra appena dopo una curva.

Info, punti di appoggio: Santuario di Madonna delle Armi; Rifugio Vincenzo Zuccaro (ex caserma forestale); info: Comune di Cerchiara di Calabria. CAI Castrovillari, Sottosezione di Cerchiara.

NOTA: Il sentiero è stato realizzato dal GAL Alto Ionio nell'anno 2016. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

DESCRIZIONE PERCORSO

 

 

 

 

Il percorso che proponiamo fa parte di una antica rete di sentieri recuperati e ritracciati agli inizi del Duemila a cura del personale della forestazione su indicazioni del Comune in accordo con l’associazione culturale locale AMSD.
Si parte dal cancello d’ingresso del Parco comunale della Cessuta, si imbocca il selciato che porta in pochi minuti al rifugio forestale "La Caserma" che l’Amministrazione comunale attualmente in carica ha deciso di intitolare al suo illustre concittadino, medico condotto, sindaco e primo presidente della Comunità del Parco nazionale del Pollino: il dottor Vincenzo Zuccaro.
Dopo il rifugio si prosegue in leggera salita e dopo poco si arriva a un bivio: si piega a destra e ci si avvia per il sentiero che si inerpica dolcemente lungo le pendici settentrionali del Monte Sellaro fino a giungere ai Pianori di Acquafredda. Una volta “usciti” dal bosco a quercetum si prosegue a mezzacosta seguendo i segnavia bianco-rossi e, in breve tempo, si giunge al Passo del Sellaro o Varco. Appare la grande pietraia che caratterizza il versante orientale del Sellaro. A questo punto si può scegliere di salire in cima oppure
proseguire in direzione della pineta e giungere al Santuario di Madonna delle Armi.
Si consiglia per il ritorno di proseguire sul sentiero 946 seguendo le indicazioni per il rifugio La Caserma.
Oppure, ovviamente, rifare il percorso al contrario.

 

Storia Cultura e Ambiente

 

 

 

Storia

Questo itinerario in parte ricalca una delle vie di accesso al Monastero, ora Santuario di Madonna delle Armi, percorsa da parte di coloro che provenivano da Nord-Est come per esempio i fedeli di Plataci o Alessandria del Carretto e anche qualche temerario, considerata la lunghezza del tragitto e le notevoli difficoltà di orientamento, da Trebisacce.

Cultura

Il sentiero ruota intorno al Monastero ed è una possibile via di accesso al Santuario dai monti. Sicuramente in passato è stato utilizzato come via non solo per raggiungere il monastero senza essere visti ma anche per attraversare ambienti di notevole spiritualità così come scriveva su questi luoghi l’egumeno Gregorio da Cerchiara.

 

Ambiente

Si tratta di un sentiero in quota, che si sviluppa tra le peonie e corre all’ombra di grandi querce e cerri. Sicuramente possiamo definirlo come il SENTIERO TRA LE PEONIE PEREGRINE. Infatti, nella prima metà di maggio il bosco si colora prima di un verde intenso e poi, con lo sbocciare del fiore, di un rosso porpora che “macchia” l’intero versante. Troviamo qui varie tipologie di querce (cerri, lecci, farnie, roverelle, agrifogli) frammiste a diversi tipi di pino, soprattutto nella parte alta. L’ambiente di mezzacosta e di versante mostra come il tracciato sia riparato dai grandi freddi di ponente grazie a massicci blocchi di roccia in frana scaraventati da immani forze a mo’ di dadi su una grande superficie. Basta uscire su un punto panoramico per rendersi conto del fronte di frana che caratterizza in questo punto il Monte Sellaro. In alto ci sono le grandi praterie a pascolo anche se sono inframezzate da pino nero; esse descrivono sempre un paesaggio forestale di notevole interesse ecologico e naturalistico. In questo ambiente non è difficile incontrare cinghiali e, nelle fredde giornate invernali, più volte si sono visti lupi in caccia.
Dalla cima del Monte Sellaro lo sguardo si perde tra le pieghe dei grandi spazi del Pollino meridionale e il Golfo di Sibari. Fanno da controaltare i grandi boschi a faggio della Fagosa, i crinali delle Serre a Pino Loricato, le timpe e gli spartiacque tra la valle del Raganello ed il Coscile. Chiude l’orizzonte occidentale la grande linea di monti della catena costiera calabrese.
Infine, la Piana di Sibari, uno dei più grandi polmoni agricoli della Calabria, soprattutto in primavera mostra colori in contrasto tra di loro: il verde delle risaie intervallato dal bianco delle serre, le estese superfici ad aranceti e gli uliveti completano il cromatismo della Piana.

 

 

 

 

 

Foto

Profilo planimetrico

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