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                         PIANO DI LANZO (1345m) - COZZO DEL PELLEGRINO (1987m)

Numero sentiero: 621

Gruppo Montuoso: Orsomarso - Cozzo Pellegrino 
Comune: San Donato Ninea (CS) 

Inizio Percorso: Piano di Lanzo (1345 m) - Lat N 39° 43.739' - Long E 16° 01.248' 

Fine percorso: Cozzo Pellegrino (1987 m) - Lat N 39° 44.340' - Long E 16° 00.440' 

DifficoltàE (Escursionistico)

Tempo di percorrenza (in ore): andata 2.50, ritorno 2.15

Dislivello totale: 642 m

Lunghezza: 3830 m

Rifornimento idrico: Piano di Lanzo

Come arrivarci: San Donato Ninea si raggiunge uscendo al casello autostradale A3 SA/RC di Altomonte. Al Piano di Lanzo si arriva imboccando la strada montana che parte dall'abitato.

Info, punti di appoggio: Rifugio Piano di di Lanzo, solo ristorazione.

NOTA: Il sentiero è stato realizzato nell'anno 2005, manutenuto una prima volta nell'anno 2009, per ultimo nel 2017.

 

 

 

 

 

DESCRIZIONE DEL PERCORSO

 

 

 

 

Si parte dal piazzale antistante il rifugio di Piano di Lanzo.

Ci si sposta sulla destra di pochi metri sulla strada asfaltata e si imbocca a sinistra la sterrata che, in forte salita, porta al pianoro superiore dove dimora la statua di una Madonnina. Senza giungere alla statua, ma subito dopo la salita, si gira a sinistra verso Ovest sulla pista forestale in leggera salita e si prosegue fino ad uscire dal bosco raggiungendo un primo pianoro alle pendici orientali del Cozzo di Valle Scura.

Senza attraversare la radura si abbandona la sterrata e, piegando a destra, si prosegue sul sentiero lungo il limite del bosco fino ad arrivare sul crinale: da qui si avanza sulla destra tra grandi alberi di faggio, rimanendo in quota lungo lo spartiacque fino a giungere sotto una cresta rocciosa. Si sale nel vallone a sinistra della cresta, dopo poche centinaia di metri si abbandona e si sale sulla destra raggiungendo nuovamente il crinale, per poi dirigersi verso la Cresta.

Rimanendo sul crinale, in salita tra le radure che si alternano a piccoli boschi arbustivi di faggio, si raggiunge la cima della Calvia.

Qui è necessario prestare molta attenzione alla segnaletica e avanzare tra gli arbusti tenendosi vicini al sinclinale fino ad uscire definitivamente dal groviglio di rami e portarsi sul crinale. Da questo momento in poi l’ itinerario si sviluppa lungo tutta la cresta e in pochi minuti si arriva sulla cima del Cozzo Pellegrino.

Si ritorna per la stessa strada o, proseguendo, si rientra al Piano di Lanzo attraverso la variante al Sentiero Italia e, dal Piano Pulledro, lungo il tratto omonimo.

In inverno eccezionale itinerario con le racchette da neve o per praticare lo sci da fondo escursionistico. 

AMBIENTE E CULTURA

 

 

 

 

Ambiente.

L’ ambiente è quello dell’alta quota con grandi boschi di faggio, ontani e qualche acero. Molto interessante la parte alta del percorso, dove il faggio supera il suo limite vegetazionale e per l’esposizione ai forti venti di ponente è costretto a sopravvivere in forma arbustiva creando dei meravigliosi capolavori: tronchi di faggio contorti, piegati e stravolti dalle intemperie. Il paesaggio non ha eguali. Lo sguardo spazia tra i mari Ionio e Tirreno e mette a confronto la severità dell’ambiente, dove i paesi sono individuabili come piccoli puntini nello spazio infinito, con la grande veduta del Golfo e della Piana di Sibari. Valloni impressionanti da un lato, dolci pendii dall’altro: in fondo a tutto il mare. Ad Ovest, lo sguardo si allunga sino a Capo Palinuro verso la Campania e Capo Vaticano verso Reggio Calabria: in giornate splendide ma con forte vento non è preclusa la visione delle Isole Eolie e dell’ Etna. A Nord, oltre alla catena del Pollino, il Sirino e gli Alburni. Potremmo definire questo percorso come l’ itinerario dei paesaggi lontani.


Cultura.
Esso ricalca, almeno nella prima parte, fino allo spartiacque, un vecchio itinerario utilizzato dai Sandonatesi per il commercio del sale del vino e di formaggi verso la Valle dell’ Abatemarco.

 

 

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