Cai Castrovillari Sentieri
ACQUAFORMOSA (746m) - SANTA MARIA DEL MONTE (1430m)
Numero sentiero: 625
Gruppo Montuoso: Orsomarso - Cozzo Pellegrino
Comune: Acquaformosa (CS)
Inizio Percorso: Piazza Limonello (746m) - Lat N 39° 43.495’ - Long E 16° 05.555’
Fine percorso: Chiesa Santa Maria del Monte (1430m) - Lat N 39° 45.205’ - Long E 16° 04.585’
Difficoltà: E (Escursionistico)
Tempo di percorrenza (in ore): andata 3.30, ritorno 2.35
Dislivello totale: 730 m
Lunghezza: 5960 m
Rifornimento idrico: Fontana Brigantello - Sorgente Acqua dell'Uccello
Come arrivarci: Acquaformosa si raggiunge uscendo al casello autostradale A3 SA/RC di Sibari - Spezzano Albanese. Dalla SS 105, attraverso i comuni di Firmo e Lungro, subito dopo il ponte del Galatro, si giunge ad Acquaformosa.
Info, punti di appoggio: Presso il Santuario della Madonna del Monte (su richiesta), info Municipio di Acquaformosa tel. 0981/949121.
NOTA: Il sentiero è stato realizzato nell'anno 2005, manutenuto una prima volta nell'anno 2009, per ultimo nel 2017. E' necessario fare molto attenzione, soprattutto dopo la fonte, poichè incendi hanno abbattuto diversi grossi alberi facendoli cadere sul percorso.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
Si parcheggia l'auto in piazza Limonello e seguendo il tracciato principale, lungo le caratteristiche vie del borgo, Fontana Vecchia e Brego, si giunge alla sommità del paese in località San Giovanni.
Proseguendo sulla strada sterrata, dopo 500 metri, si giunge su un bellissimo pianoro dove si può ammirare una caratteristica abitazione in legno che ricorda quelle dei trappers del Nord America. Continuando si passa nei pressi del Centro Rapaci, che accoglie questa speciale fauna del Parco, per arrivare alla Sorgente Palazzo dove ci si può rifornire d'acqua. Da qui si può salire sulla cresta del Brigantello, punto panoramico d'eccellenza della montagna di Acquaformosa. L'itinerario, antica mulattiera, attraversa un bosco di pini ed ontani. Salendo a zigzag il crinale, si giunge a Cozzo del Lepre (1421m).
La mulattiera in leggera discesa si inoltra nella affascinante faggeta, che va affrontata con attenzione per la presenza di numerosi inghiottitoi: è consigliabile proseguire con cautela soprattutto in caso di nebbia.
Superata la faggeta, si esce su una radura che porta alla Chiesa della Madonna del Monte (1430m), luogo di culto interessante anche perché vi si respira una forte spiritualità accentuata dal contatto con la particolare orografia del paesaggio.
Ritorno per la stessa strada.
STORIA, AMBIENTE E CULTURA
Storia.
II sentiero che dal paese di Acquaformosa porta al Santuario di Santa Maria del Monte è un antico percorso frequentato sin dal IX secolo dai monaci Basiliani in cerca di pace, silenzio e libertà religiosa: il posto offriva a questi anacoreti la possibilità di praticare l’ elemento fondamentale del monachesimo, l’esercizio del silenzio. Nel 1501, durante il governo dell’abate commendatario Carlo Cioffi, giunse nei territori del monastero di Santa Maria di Acquaformosa un gruppo di profughi albanesi, fuggiti dalla loro patria per sottrarsi al dominio dell’invasore turco.
Questa nuova popolazione si stabilì definitivamente nella zona fondando il paese di Acquaformosa e si appropriò del sentiero utilizzandolo per la transumanza del bestiame. L’itinerario, che dalla Piazza Limonello si inerpica verso la montagna, segue un sentiero sicuramente praticato dai pellegrini devoti al Santuario di Santa Maria del Monte (1400 m) –la cui data di fondazione non è conosciuta- ancor prima della costruzione della strada carrabile.
É probabile che il primo nucleo dell’ attuale edificio sia stato eretto nei secoli IX-XI. La chiesa rupestre custodisce una splendida statua in tufo della Madonna che allatta risalente al XIV secolo. Nel giorno della festa di Santa Maria del Monte -l’ultima domenica di luglio- la statua viene portata in processione fin sull’orlo della parete dove la tradizione vuole sia stata ritrovata: tutti i pellegrini lanciano nel precipizio una pietra come auspicio di un loro ritorno.
Ambiente.
II territorio attraversato dal sentiero si presenta in prevalenza collinare-montuoso, con punte altimetriche che vanno dai 746 ai 1430 m.
L’ area ricade interamente nel territorio del Parco Nazionale del Pollino. Le specie più importanti che costituiscono la fauna nel territorio del Comune di Acquaformosa sono il lupo, il cinghiale, l’ istrice, la lontra, la martora, la faina, la puzzola, la donnola, il gatto selvatico, il ghiro, il riccio, lo scoiattolo ed il capriolo; tra gli uccelli l’ upupa, il falco pellegrino, il gufo reale, il picchio nero, il corvo imperiale; tra i rettili la vipera, il colubro leopardino, il ramarro e le lucertole; tra gli anfibi la rana, il rospo, la salamandra, il tritone italico.
Salendo verso la sommità del comprensorio montano, pur nella varietà delle situazioni create dai diversi microclimi e dagli interventi antichi e recenti dell’uomo, è possibile riconoscere la successione delle fasce vegetazionali tipiche degli appennini. La macchia mediterranea alle quote più basse, poi gli imponenti boschi di castagno, infine la faggeta interrotta da qualche conifera isolata.
I boschi meglio conservati e più imponenti sono siti in località Taverna, Timpone del Pino, Cozzo del Lepre e Mirabelle. L’ elemento più caratteristico è rappresentato comunque da due specie di conifere: l’ abete bianco (abies alba) e il pino loricato (pinus leucodermis).
Una conifera, quest’ ultima, dal fogliame scuro, tipico relitto delle ere glaciali che si incontra nelle zone più umide ed ombrose del Vallone Abbeveratoio, misto al faggio o da solo.
Cultura.
Il piccolo ma caratteristico, paese di Acquaformosa, il cui centro storico fu costruito nel 1501 da un gruppo di profughi -fuggiti dal’Albania per non soccombere al dominio turco- è situato ad un’ altezza di 750 m, e gode di uno splendido panorama su tutta la piana di Sibari e sulla Catena del Pollino.
Il territorio apparteneva all’ Abbazia cistercense di Santa Maria del Leucio o di Acquaformosa, fondata nel 1195 dall’ Abate Luca dell’ Abbazia Sambucinese, incarico avuto dal Conte Rainaldo della famiglia Brahalla di Altomonte. Oggi, a circa 800 m, come testimonianza rimangono i resti di una antica muraglia. Al primo insediamento risale la Chiesa di S. Giovanni Battista (1501), probabilmente ultimata già nel 1526. Cadente, fu demolita e ricostruita tra il 1936 ed il 1938, su progetto di Aldo Mainieri.
Nella chiesa di San Giovanni Battista sono evidenti elementi dell’ architettura romanica a cui il progettista si è ispirato. In questa chiesa si incontrano, fondendosi, i tipi e le forme occidentali ed il mondo greco. Vi sono conservate opere che provengono dall’antica Abbazia e splendidi mosaici neobizantini, dell’artista Biagio Capparelli, che ricoprono tutte le pareti interne dell’ edificio sacro.
Troviamo anche le chiese della Madonna della Misericordia, più recente, e dell’ Immacolata Concezione, primo oratorio degli albanesi giunti ad Acquaformosa.