Cai Castrovillari Sentieri
VALLE PIANA (724m) - TIMPONE CAMPANARO (1492m)
Numero sentiero: 920/921B/921A
Gruppo Montuoso: Pollino - Monte Pollino
Comune: Castrovillari (CS)
Inizio Percorso: Valle Piana (724m) - Lat N 39° 51.461' - Long E 16° 12.044'
Fine percorso: Timpone Campanaro (1492m) - Lat N 39° 52.832' - Long E 16° 13.062'
Difficoltà: E (Escursionistico)
Tempo di percorrenza (in ore): andata 3.50, ritorno 3.00
Dislivello: in salita 783m, in discesa 15m
Lunghezza: 4900 m
Rifornimento idrico: Nessuno.
Come arrivarci: Percorrendo la circonvallazione, nella parte alta dell'abitato di Castrovillari, giunti vicino ad una centralina del gas, si prende la strada asfaltata, via Fauciglio, che in salita porta a Conca del Re e alle pareti di arrampicata di Colle Cornice. Al primo bivio si gira a destra sino a raggiungere il sottopassaggio del cavalcavia autostradale. Superatolo si continua per pochi metri ancora e si incontra l'inizio sentiero.
Info, punti di appoggio: Club Alpino Italiano - Sezione di Castrovillari, tel 334/1005054 - www.caicastrovillari.it
Riferimento cartografico: Pollino - Carta generale 1:90.000 - Dettaglio 1: 35.000 - Elaborazione cartografica di E. Pisarra.
NOTA: Il sentiero è stato realizzato nell'anno 2005, manutenuto nell'anno 2016 con cambio del numero per una migliore organizzazione dei sentieri con partenza da Castrovillari.
DESCRIZIONE PERCORSO
Il Timpone Campanaro è un faro ravvicinato puntato sul crestone Sud di Serra Dolcedorme. Escursione facile nella prima parte, più impegnativa nell’ultima.
Partenza dal rimboschimento forestale situato sopra il tracciato autostradale in località Conca del Re di Castrovillari. Lasciata l'auto si apre il cancello sulla stradina che sale in parallelo al rimboschimento (chiudere dopo il proprio passaggio) e ci si avvia lungo la sterrata fino a confluire nel sentiero dei castrovillaresi alla Madonna del Pollino e a Serra Dolcedorme (N. 920).
Camminando lungo il vallone e zigzagando tra i pini sulle pendici orientali del Timpone Dolcetti, si raggiunge il bivio per Pollinello.
Si piega a destra guadagnando quota fino ad intersecare il vallone di Valle Cupa; da qui (921B), proseguendo a mezza costa, verso il Canalone del Faggio Grosso si inerseca il sentiero n. 921 che proviene da Cozzo Palumbo per il Dolcedorme.
Proseguendo (921A) nel canalone in forte salita per circa un chilometro si piega a destra dirigendosi, sempre vicino al canale, verso la sella del Campanaro. Dalla sella, girando a destra, in pochi minuti si è raggiunta la cima. Il paesaggio non ha eguali. All'escursionista appaiono vicinissimi, in tutta la loro maestosità, gli imponenti bastioni meridionali di Serra Dolcedorme.
Ritorno per la stessa strada.
STORIA, AMBIENTE E CULTURA
Storia.
II percorso, in parte, è stato usato dai cittadini di Castrovillari per raggiungere "le nevere", raccoglitori naturali di neve, per garantire
l’approvvigionamento di ghiaccio per la comunità nei mesi estivi. Per questo motivo, rappresentando esso anche una risorsa per l’economica locale, fu emanata apposita delibera comunale che regolamentava l’ uso e il commercio del ghiaccio prodotto e trasportato proprio dai canaloni sopra il Timpone Campanaro. Nello stesso tempo è stata "la via normale" al Monte Pollino e Serra Dolcedorme dei cittadini di Castrovillari anche se a poche centinaia di metri, più ad Ovest, esisteva un sentiero più comodo attraverso il vallone del Colloreto.
Ambiente.
E’ un sentiero botanico/forestale di estremo interesse. Negli ultimi cinquant’anni le varie autorità nazionali e regionali in materia di rimboschimento vi hanno sperimentato di tutto; gli incendi successivi, seppur causando gravi danni al bosco, hanno contribuito a creare un climax nuovo per queste specie estranee al territorio. Ne è venuta fuori una miscellanea di aceri, pini neri, pini silvestri, di monterey, frassini, carpini, ontani che si contrappongono ai giganti del Pollino: i pini loricati. Una conifera di provenienza balcanica relegata nei soli monti del Pollino; millenari vivono sopra il limite di vegetazione arborea nettamente staccati dalla faggeta, scheletriti, isolati, descrivono un paesaggio di relitti arborei che non hanno eguali. La prateria a sesleria fa da contorno e da sfondo a questo paesaggio.
In ultimo non è escluso, per la sua particolare localizzazione, che il sentiero recuperato dal CAI sia anche percorso dal lupo nei suoi momenti dedicati alla caccia. Le grandi pareti rocciose racchiudono in uno scrigno di pietra tutti questi elementi.
Cultura.
É un sentiero che nella prima parte ricalca il vecchio tracciato dei castrovillaresi alla Madonna del Pollino, in parte è un percorso privilegiato dagli escursionisti locali poiché si interseca, quasi a metà, con il sentiero senza traccia che permette di raggiungere la Serra Dolcedorme attraverso la cosiddetta "Direttissima", percorso alpinistico di notevole difficoltà ed estrema bellezza .
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