Cai Castrovillari Sentieri
CERCHIARA DI CALABRIA (661m) - SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE ARMI (1010m)
Numero sentiero: 946
Gruppo Montuoso: Pollino - Monte Sparviere
Comune: Cerchiara di Calabria (CS)
Inizio Percorso: Cerchiara di Calabria (661 m) - Lat N 39° 51.385' Long E 16° 22.583'
Fine percorso: Santuario Madonna delle Armi (1010 m) - Lat N 39° 50.459' Long E 16° 22.245'
Difficoltà: E (Escursionistico)
Tempo di percorrenza (in ore): andata 3.10, ritorno 2.25
Dislivello: in salita 410 m, in discesa 61 m
Lunghezza: 4.790 m
Rifornimento idrico: Cerchiara di Calabria - Santuario
Come arrivarci: Cerchiara di Calabria si raggiunge uscendo al casello autostradale A3 di Frascineto proseguendo in direzione Taranto. Giunti a Francavilla Marittima al bivio girare a sinistra verso Cerchiara di Calabria; dalla superstrada 106 bis all'uscita Villapiana-Castrovillari.
Info, punti di appoggio: Rifugio “Parco Comunale della Cessuta” - loc. Bifurto - info in Municipio di Cerchiara di Calabria tel. 0981.991007;
Associazione Monte Sellaro - Cessuta Pollino 2000 (A.M.S.C.P. 2000) tel. 333.5717972; Rifugio “Madonna delle Armi” - loc. Madonna delle Armi c/o Pesce Giovanni tel. 333.7642558.
NOTA: Il sentiero è stato realizzato nell'anno 2005. Data dell'ultima manutenzione, effettuata dal CAI Castrovillari, settembre 2014.
DESCRIZIONE PERCORSO
Nelle adiacenze della Piazza vi è una capannina informativa che illustra i sentieri percorribili nel territorio. Qui, scendendo sulla destra, inizia il sentiero con ingresso nel Parco della Cessuta attraverso una porta in pietra. Superato il ponte sul Fiume Caldanello si passa attraverso piccole aie di proprietà privata.
Il percorso si snoda in salita in modo regolare fino ad incontrare delle tabelle che indicano un punto di intersezione tra la via istmica a destra e il sentiero per il Santuario a sinistra. Si prosegue verso sinistra lungo la cosiddetta “autostrada del Sellaro”, percorso curato e ben evidenziato per il forte afflusso di pellegrini.
In salita, dopo un primo bivio che si congiunge a destra con il rifugio “La Caserma” (ne troveremo un altro più su), troviamo un punto panoramico sui ruderi del Castello che consente una veduta d’insieme del paese.
Proseguendo incontriamo un anomalo masso erratico detto “pietra delle piaghe” a causa delle ferite che porta. Subito dopo uno spettacolare punto panoramico, l'Oratorio (1049 m), che permette l'osservazione di tutta la caratteristica struttura urbana di Cerchiara. Sono evidenti, nell'impianto urbano, i primi tre nuclei abitativi esposti a Sud; si nota, inoltre, che ad ogni arco di circonferenza corrisponde un palazzo dominante Palazzo Lupinacci, Palazzo Rovitti, Palazzo Zuccaro e Palazzo Pistocchi. Nella zona è presente anche una area picnic e un oratorio.
Proseguendo si attraversa in uscita la porta in pietra del Parco della Cessuta che rappresenta, nel contempo, una simbolica porta di accesso alla zona sacra che si raggiunge attraverso l'ultima parte di sentiero che conduce al Santuario della Madonna delle Armi.
STORIA, AMBIENTE E CULTURA
Storia.
Il Santuario della Madonna delle Armi, la cui denominazione deriva dal greco “ ton armon” ossia “delle grotte”, è uno dei 7 santuari mariani presenti nel Parco del Pollino ed uno dei 38 monasteri fondati dai basiliani, un monastero-fortezza. I monaci basiliani perseguitati dal papa Leone X (X sec.), a causa della iconoclastia, fuggono dalla Grecia e sbarcati a Sibari, risalgono verso il Monte Sellaro sulla via istmica, il percorso magno greco del IV-V secolo a.C. Si ritirarono a pregare nelle grotte e nel contempo crearono una struttura capace di difenderli da attacchi esterni, con una porta che può isolarli o collegarli con l’ ambiente circostante. Poi, fuggendo, seguono il fiume rispettando una logica legata alla morfologia dell’ambiente montano: ossia un fiume si ricollega ad un altro fiume e ad un altro ancora (dal Caldanello al Raganello fino al Sarmento) per poi arrivare sulla costa tirrenica. II passaggio dei monaci in questa area dura fino al XII secolo, seguendo le orme di San Nilo. Il Monastero è stato recuperato nel 1440 grazie all’ opera di mecenati del luogo appartenenti alle famiglie dei Sanseverino, Pignatelli, Rovitti e Barone. La famiglia Barone continua ad aver cura del santuario nonostante la tutela sia stata affidata al Vescovo della Diocesi di Cassano.
Ambiente.
Nella parte bassa del comune di Cerchiara di Calabria si trovano oleandri, liquirizia e fichi d’ india, presenza di macchia mediterranea: euforbia arborea (dendroides), leccio, fillirea. All’ inizio del sentiero, sul ponte del torrente Caldanello, dove il fiume s’ interseca a destra col Vallone dello Zifaro suo affluente, la fillirea indica la presenza di pascoli: i teneri germogli vengono mangiati dagli animali al pascolo, mantenendo questo arbusto -altrimenti di dimensioni maggiori- piccolo e arrotondato. Gli alberi che vegetano lungo il percorso sono: ornello, acero, leccio, frassino, salice lungo il corso d’ acqua, pero selvatico, carpino, sanguinella; le piante erbacee: valeriana rossa, verbasco, e vari tipi di euforbia tra cui l’ euforbia carachi; gli arbusti: la già citata fillirea, il terebinto, il caprifoglio che in alcuni punti, in quanto rampicante, si "appoggia" su rovi, peri, ed il biancospino che può raggiungere anche dimensioni arboree, e la rosa canina. Tra le migliaia di fiori segnaliamo: costoline appenniniche, convolvoli, stachis, parist orchidea anacampitis piramidalis, orchidea serapias vomeracea, orchidea equipactis leborina, orchidea imantoglossum ircinum, orchidea orchis quadripunctada, orchis tridentada, una specie delle bituminose che in genere si dà ai maiali, specchio di venere (speculus veneris), gladiolo di campo, peonie, fiordalisi, hydrayantus. Sporadicamente si trovano asparagi selvatici, piselli selvatici, cicoria, verbasco, bonenrico. Tra gli uccelli: nibbio, poiana, gheppio, e corvi imperiali nei pressi della gola del Caldanello. Tra gli altri animali: cervoni e scarabei.
Cultura.
Situato lungo la fiumara Caldanello troviamo il Palazzo della Piana appartenuto alla famiglia Pignatelli, che lo ha ereditato dai Sanseverino e dal 1990 è di proprietà della famiglia Vito di Trebisacce che lo sta ristrutturando. Rappresenta il secondo elemento difensivo dopo la Torre Saracena, a Cerchiara lungo la via istmica dal Mar Ionio al Pollino, per la presenza al suo interno di una torre fortificata a due piani. Il terzo elemento difensivo è rappresentato dal castello di Cerchiara di epoca normanna-sveva. Abitato fino agli anni ‘50 dagli eredi della famiglia Pignatelli, il Palazzo, agli inizi del secolo scorso era autosufficiente dal punto di vista economico in quanto al suo interno vi erano il mulino, il frantoio, il forno e inoltre si lavorava la liquirizia, giudicata di qualità eccellente. La torre non ha avuto assalti dagli stranieri ma piuttosto dai locali affamati. Il Palazzo è stato abbandonato negli anni ‘70.
Describe your image here
Describe your image here
Describe your image here
Describe your image here